Durante la primavera del 2014, ispirato da una lunga chiacchierata con due vecchi amici, Gloria e Lamberto, ho deciso di iniziare una nuova avventura professionale: la scrittura di un libro.
Scritte le prime timide frasi, seguendo una traccia tutto sommato comune a chi si cimenta con questa arte, ho parcheggiato il progetto decidendo fin da subito che quello che vedevo sullo schermo
del mio vecchio Mac non mi piaceva.
Ho iniziato a pensare che di una mia autobiografia nessuno sentisse il bisogno, che tutto sommato della mia vita fregasse poco al pianeta, e lo posso ben comprendere, e che di testi simili sono
piene le librerie, e forse anche i cassonetti della carta da riciclo.
Durante una piovosa giornata del mese di aprile ho avuto un'idea: la mia storia l'avrei raccontata alla rovescia. Non da oggi all'inizio, ma con le caratteristiche invertite, che so, qualcosa
tipo sono juventino (non è vero) ma nel libro divento interista (giammai!), mi piace la carne e di là il pesce, ho combinato uno scherzo ma nella realtà l'avevo subito, e via così.
Poche pagine dopo mi sono accorto, tuttavia, che anche così il progetto zoppicava. Troppe coincidenze temporali e geografiche avrebbero reso inutile l'inversione dei protagonisti o delle azioni,
fino ad appesantire il testo e rendere le circostanze sciocche, scontate, banali.
Altro file cestinato, altre due settimane buttate alle ortiche.
Iniziato maggio, altro mese del 2014 dal clima piuttosto incerto, un pomeriggio mi sono ritrovato seduto sulla Poang, poltrona dell'Ikea adatta alle meditazioni e al fancazzismo, con Lapo, il mio
bassotto nano a pelo raso, spaparanzato sulle ginocchia che russava.
Una scena degna della più noiosa vita da sfaccendato, che è esplosa in una folgorazione!
Avrei scritto non una, non due, ma che dico, tre? No! Infinite storie di tanti personaggi con due, massimo tre di loro a fare da intelaiatura delle vite altrui.
Un'idea un po' fuori dagli schemi, un progetto che mi avrebbe consentito di dare sfogo anche ad elementi di pura fantasia da incastonare con episodi di vita realmente vissuta (la mia e quella di
altri).
Ne è uscito un romanzo, una cosiddetta biografia romanzata, scorrevole e ricco di episodi e accenni a fatti storici realmente accaduti; il protagonista principale, quel Gianluca Vanetti che di
mestiere fa lo scrittore e conduce una vita da dandy di paese, diventerà probabilmente un buon amico per i lettori che avranno la pazienza di conoscerlo e di valutarne i molteplici aspetti.
E se il Vanetti troverà un piccolo spazio nel loro cuore, beh, è probabile che ogni tanto tornerà a far loro visita con nuove ed emozionanti avventure.
Per chi ne avrà il coraggio, buona lettura!
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