Intervista all'autore, primi di novembre 2014, sono i giorni di uscita de "La casa sul meteorite".
D: Cosa ti aspetti dal tuo primo libro?
R: Non so rispondere a questa domanda. Per me è un'avventura iniziata all'improvviso e che si è svolta in tempi rapidi. Quattro mesi tra la prima idea e le revisioni del testo finale sembrano tanti, ma mi dicono essere pochi per un romanzo come questo.
D: Ti senti quindi quasi travolto dagli eventi?
R: In effetti, è così. Vivo lo sviluppo di questa attività come un torrente in piena dove sono cascato e mi lascio trascinare dalla corrente.
D: Quindi non hai aspettative chiare, raccoglierai il bello o il brutto così come si presenterà.
R: Sì, penso proprio di sì. E siccome sono pieno di entusiasmo per il lavoro che ho fatto e per quello che farò, cercherò di godermi il bello e imparare dal brutto. Ma senza aspettative. Come dice l'amico Kristian, dalla lontana Amsterdam dove vive da molti anni, le aspettative sono spesso la sorciatoia per la delusione.
Questa volta non voglio sperimentare la delusione, dato che penso di aver realizzato un buon lavoro con questo mio primo libro. E quindi no, niente aspettative.
Questo era per sommi capi il pensiero corrente in quei primi giorni di novembre.
Sono passati circa due mesi, copie ne sono state vendute, lettori ne ho conquistati in buon numero.
Alcuni di loro mi hanno già deliziato con recensioni molto lusinghiere, c'è chi parla di testo fluido, di pagine che scorrono e si leggono volentieri, chi mi riconosce l'uso di un italiano perfino troppo corretto, ma uno in particolare si è focalizzato su un personaggio: il buon Don Ciuffo, il prete un po' suonato che movimenta le prime pagine del romanzo. Ne ha fatto un'icona della follia del nostro tempo, e mi ha spiegato che leggendo le sue gesta iniziali ha passato svariati minuti a ridere immaginandolo in azione sulla base delle mie descrizioni.
Era ancora solo agli inizi, il mio buon lettore, quindi non sa cosa capiterà dopo! Buon proseguimento, quindi, in compagnia di Don Ciuffo, delle sue follie, e degli altri personaggi di cui probabilmente si appassionerà in ugual misura!
Ecco, oggi alla prima domanda "cosa ti aspetti" posso rispondere con più serenità: soddisfazioni, recensioni positive, spinta a realizzare nuovi testi. Work in progress!
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