Chiuso per ferie

Wow! Che assenza!

Oltre quindici giorni senza scrivere una riga in questo blog!

Non era nelle intenzioni, all'inizio, anche perchè da più parti mi dicono che scrivere ogni settimana un post in un blog ben strutturato, aiuta i motori di ricerca a dire "ecco, questo è un figo, mettiamolo nella prima pagina dei risultati di ricerca!".

Però... Però è pure vero che riempire settimanalmente le pur piccole paginette di un diario richiede due fattori ugualmente determinanti: il tempo e le idee, nell'ordine che uno preferisce.

È pur vero che, nel mio caso, parlare di mancanza di tempo è un'offesa a chi il tempo veramente lo misura, quindi preferisco giustificare questa vacanza con il secondo fattore: mancanza di idee.

Che c'è di così strano?

Anche i neuroni vanno in pausa, e in questi giorni li ho dedicati a osservare fenomeni che mi circondano, e che costituiscono parte della mia variegata esistenza.

Fra questi, il più curioso è stato scoprire che se appoggio contemporaneamente tre dita sul trackpad del mio MacBook Air, in corrispondenza di una parola, ottengo della medesima il significato, tratto da un dizionario interno, o da link a wikipedia e altri siti simili. Fantastico, ogni giorno una scoperta, in questo dannato mondo di computer.

Già immagino i commenti dei soloni dell'informatica "beh, te ne sei accorto adesso?" "sei proprio un dummy" (ecco, adesso fate come me: tre dita sul trackpad e cercatevi cosa vuol dire! ;-)

Non è questione di essere geni o dummies, è che in questi arnesi ci hanno ficcato dentro talmente tante funzioni che le scoperte sono continue, e sempre piacevoli.

Tranquilli, comunque, non mi sono perso via tre settimane a scoprire banalità del genere, anzi!

Ho avuto occasione, ad esempio, di conoscere un collega di avventure letterarie, indubbiamente più bravo ed esperto di me, Fabio Mundadori, che, forte di alcuni romanzi già pubblicati, può asserire di essere uno scrittore. Io, con il mio La casa sul meteorite, e un secondo giallo in cantiere senza data di fine lavori dichiarata, posso al massimo aspirare alla carica di anneritore di carta. Con un discreto successo, tuttavia!

Per fortuna ho infatti i lettori, a mantenere vivo il lavoro di diffusione del mio primo libro, e nel mio piccolo vedo crescere un giardinetto di estimatori che per vari motivi mi gratificano e rimangono in paziente attesa del secondo lavoro, che presto arriverà!

Chiudo con questa immagine di luoghi a me molto cari, dove andare a perdersi nei momenti di libertà, e dove riconoscere alcuni scenari e persone romanzati nello sviluppo delle avventure in giallo del protagonista Gianluca Vanetti, scrittore e biografo diventato, involontariamente e suo malgrado, investigatore!

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