Ombrelloni

Per chi ne ha la possibilità, fra qualche giorno scatteranno gli esodi vacanzieri.

Qualcuno ha già dato, approfittando delle ottime condizioni che caratterizzano gli ultimi giorni di giugno, e soprattutto se la vacanza è con bambini in età scolare, appena chiuse le scuole ha caricato bagagli e accessori nel baule dell'auto ed è partito.

Mentre i papà in spiaggia (?) trascorrono intere giornate a scavare buche, a giocare a bocce con gli amici, a bere all'ombra di una tettoia parlando di tutto e di più, le mamme, una volta esaurita la bioraria canonica di pettegolezzi con le amiche, si riposano leggendo, chi riviste di gossip, chi libri, romanzi e racconti, beatamente stese al sole.

Al termine della vacanza, le signore potranno esibire una tintarella arricchita da un po' di suggerimenti per le amiche: le spiagge più belle, "gli occhi" di quel bagnino di fianco al bagno Gina, i negozi dove fare shopping serale compulsivo, e quel libro che ho letto in due giorni tanto era bello e coinvolgente.

Mi permetto, nel mio piccolo, di dare qualche piccolo spunto, pescando a caso qualche titolo fra quelli che ho nell'iPad e nella libreria di casa.

Comprerei:

  • La casa sul meteorite, scusate, ma questa era doverosa.
  • Zona pericolosa, di Lee Child, giallo che sto leggendo in questi giorni, scritto bene e non particolarmente cruento.
  • La trilogia del compianto Stieg Larsson, sono tre libri piuttosto corposi ma scritti con uno stile fluido, avvincente e mai noioso.
  • Non nuovissimo ma simpatico, La pancia degli italiani, di Beppe Severgnini, basamento politico ma spiritoso per comprendere da dove ha origine il post-berlusconismo, con analisi sempre attuali del perché gli italiani hanno sempre e comunque i governanti che si meritano.
  • 1Q84, di Murakami Haruki. Mi è piaciuto molto, lascio la sorpresa ai lettori.
  • Tutti i libri di Assassin's Creed, c'è dentro di tutto, crociati, cavalieri, templari, omicidi di una cruenza indicibile ma che non tolgono il sonno, sette, demoni, viaggi e villaggi, sparizioni, il tutto con ambientazioni dettagliate e avvolgenti. 

Non comprerei:

  • Marx, istruzioni per l'uso. Pacco storico che ho scaricato (e ahimè, pagato) perché mi interessava capire. In realtà, ammettendo tutti i miei limiti, non ho capito, a metà mi sono stancato e l'ho piantato lì. È la prima volta che smetto di leggere un libro prima di finirlo, non me ne voglia il protagonista, ma questa esperienza mi ha rafforzato nella mia idea capitalista e liberista.
  • Sottomissione, di Michel Houellebecq. Anche questo, acquistato per capire il fenomeno islamista in un'ipotesi di suo sopravvento sugli accondiscendenti paesi europei ospitanti, non mi ha aiutato per niente. Troppe pagine riempite di erotico da due soldi pur di terminare il capitolo, non c'era bisogno di scrivere (e vendere) un libro per dimostrare che l'occidente è stanco, annoiato e debosciato, e che in questo panorama è facilissimo, per quattro estremisti con il velo in testa, insinuarsi nelle pieghe della società europea per scardinarne gli equilibri (e le certezze dei popoli autoctoni...)
  • I libri dedicati a Steve Jobs: ne ho in quantità, ma non valgono la spesa. Il guru di Apple è stato sicuramente un gigante dell'industria informatica, un genio, un visionario senza limiti, ma alcuni testi usciti post-mortem sono in realtà una lista di episodi che non aggiungono lustro al personaggio né arricchiscono il lettore di principi utili alla propria carriera. In alcuni casi, troppo gossip e pochi elementi realmente utili. A mio avviso, il lascito più importante di Steve Jobs, dal quale tutti possiamo trarne un grande beneficio, è il famoso discorso ai laureandi della Stanford University, ormai del 2005 ma più che mai attuale.

Buona lettura! E per chi c'è o ci andrà, buone vacanze!


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