Atmosfere nordiche

In attesa che il vostro titolare pubblichi un dettagliato diario di viaggio, piccola anticipazione fotografica su alcuni momenti di vita motociclistica e una breve carrellata su luoghi e atmosfere conosciute nelle terre del freddo nord.

Definizione quanto mai azzeccata, dato che per alcuni giorni le temperature sono state veramente anti-estive, con punte al minimo di 10 gradi... Brrrrr.... E quanta pioggia!

Le lunghe ore di guida, nel silenzio ovattato del casco integrale, hanno consentito momenti di riflessioni intensi, e favorito molte idee per il secondo "work in progress".

Nel frattempo, i capricci del clima hanno probabilmente contribuito a passaggi thriller come il seguente:

Ada comprende, in un primo slancio di risveglio, che non è il caso di far arrabbiare oltre la sua amica, né di farla considerare una sorta di badante. La sta curando, è vero, ma questo non deve farla scendere a livello di schiava. Versa a sua volta l'infuso, prende la fetta già tagliata, che sparisce in tre morsi golosi, ne taglia un'altra, stesso destino, e in pochi sorsi vuota la tazza, rimanendo subito dopo imbambolata ad attendere la discesa del boccone.
- Ada, sai che ti voglio bene, mi sto prendendo cura di te - Monica si è alzata, si avvicina all'amica e le parla accarezzandole i capelli - però non devi approfittare di me - la mano stringe le ciocche e le tira nervosamente - non devi farmi sentire così necessaria per te, capisci?
Una smorfia di dolore scuote lo sguardo assente di Ada, i capelli ora fanno male, tirati dietro la nuca da una mano sempre più tesa.
- Sei con me da tempo, ormai, le terapie iniziano a funzionare, anche le medicine che stai prendendo ti stanno facendo migliorare, vedrai che in qualche settimana ancora riuscirai a tornare la donna che eri.
Ormai la stretta è forte, Ada rantola di dolore, incapace di reagire, fino a emettere un grido.
- La senti la tua voce? Riesci ad ascoltare le vibrazioni delle tue corde vocali? Senti male, vero? Però non ti muovi, non reagisci, ti piace il dolore?
La donna reagisce, un movimento brusco, un colpo con le braccia, Monica risponde al gomito che le ha indolenzito il costato lasciando la presa, scuote violentemente le spalle dell'amica, le accarezza la fronte e le sussurra:
- Brava, va tutto bene, stai tranquilla ora. Rilassati, vai a prepararti che usciamo a prendere una boccata d'aria.
Il tempo di finire la frase, una frazione di secondo, un lampo di follia, occhi che improvvisamente cambiano luce, la fronte che si riempie di rughe, il contorno della bocca piega le labbra in una smorfia di rabbia, la muscolatura del collo che si assottiglia in un tremore incontrollabile, Monica si gira di scatto, Ada, impotente e incredula nel vedere la mano dell'amica che le piomba pesantemente sul volto, grida per il dolore lancinante che scuote i suoi lineamenti, colorati da ciocche bionde che prendono il volo e subito dopo ritornano, spettinate dal movimento.

Momenti cupi, nell'inverno di Canazei... Il lavoro continua!

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